Nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, il progetto di Croce Rossa Italiana Comitato di Brescia appone lo Scudo Blu, simbolo internazionale di protezione dei beni culturali nei conflitti armati, su 20 monumenti rappresentativi dell’identità delle due città, con un metodo replicabile a livello nazionale e propone iniziative per diffondere il Diritto Internazionale Umanitario a partire dalle scuole.

Bergamo Brescia 2023
Per il 2023, Croce Rossa Italiana Comitato di Brescia ha proposto l’apposizione dello Scudo Blu sui primi 20 beni culturali tra Brescia e Bergamo, avviando l’iter grazie al contributo di Fondazione Cariplo insieme a Fondazione della Comunità Bergamasca, Fondazione della Comunità Bresciana e alla collaborazione di Croce Rossa Italiana Comitato di Bergamo, Comuni, enti culturali, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia.
Con il progetto si vogliono “riannodare” i fili di una storia che è rimasta a lungo interrotta, iniziata con la Convenzione dell’Aja del 1954, scaturita dalla necessità degli Stati di proteggere i beni culturali dopo lo scempio della II Guerra Mondiale.
Per riprendere questo percorso, nel 2022 Croce Rossa Italiana ha avviato la campagna nazionale “Il futuro ha una lunga storia. Proteggiamola”. In questo solco si inserisce “Uno Scudo per la cultura”, con cui Brescia e Bergamo diventano un laboratorio per proporre un modello pragmatico e replicabile su tutto il territorio nazionale.

I beni protetti con lo Scudo Blu
Per l’apposizione dello Scudo Blu, a Brescia e Bergamo sono stati selezionati beni culturali rappresentativi per la comunità e che possono essere considerati patrimonio dell’umanità per la loro capacità di “cura” nei momenti difficili attraverso la bellezza, la memoria, la prospettiva del futuro.
Musei, teatri, archivi, siti archeologici, chiese sono destinatari dello Scudo Blu sia per il loro valore culturale, che per ciò che rappresentano per la comunità non solo locale, tanto che un loro eventuale danneggiamento rappresenterebbe una perdita per l’intera umanità.

Lo Scudo Blu nelle scuole
Il progetto per le scuole prevede incontri formativi coordinati dagli Istruttori di Diritto Internazionale Umanitario di Croce Rossa Italiana Comitato di Brescia e gli studenti, prevalentemente di scuole superiori di primo e secondo grado.
Gli interventi, inseribili nella programmazione di diverse materie dei programmi scolastici, saranno orientati a creare la consapevolezza degli studenti del particolare valore dei beni culturali, del benessere psicologico che la fruizione di un bene ha sull’essere umano, sul valore dei beni anche durante un conflitto armato, quando la violenza sembra prendere il sopravvento sul diritto ma, invece, è proprio il momento che il diritto venga ancor più rispettato per tutelare l’essere umano.

Vuoi partecipare al progetto?
L’attività di mappatura dei beni, apposizione dello Scudo Blu e comunicazione del valore del patrimonio culturale e dell’importanza della sua protezione non si esaurirà con il 2023, anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura.
Aziende, privati, scuole, associazioni possono diventare partner del progetto sia nel corso del 2023 che negli anni a venire, per arrivare ad una diffusione capillare e completa dello Scudo Blu.

Che cos’è lo Scudo Blu
Per prevenire il saccheggio, la distruzione o il degrado di beni e costruzioni dedicate al culto, alle arti e scienze, la Convenzione dell’Aja del 1954 ha previsto che ciascuno Stato, in tempo di pace, predisponga ogni attività necessaria alla protezione dei beni culturali.
Lo Scudo Blu è il simbolo che la Convenzione stessa individua quale emblema istituzionale riconosciuto a livello internazionale. In caso di violazione, l’attacco al bene culturale è perseguito come crimine di guerra.
L’apposizione dello Scudo Blu su beni individuati attraverso la collaborazione tra Croce Rossa Italiana, Comuni, enti culturali, permette di rendere facilmente riconoscibile il bene sottoposto a protezione dai rischi prevenibili dei conflitti.