Cenni storici
La costruzione della fortezza militare ebbe inizio nel 1728 su progetto dell’ingegnere militare Ignazio Bertola e per volontà di Vittorio Amedeo II, Re di Sardegna.Fu terminata agli inizi del secolo successivo e contribuì alla difesa territoriale del Regno di Sardegna prima e alla costruzione politica e sociale dell’Unità nazionale poi.
La fortezza è circondata da sei bastioni pentagonali e da un ampio fossato, collegata alla città tramite un ponte.
All’interno vi è una grande area comprendente edifici a più piani, disposti secondo l'asse dell'antico quartiere di Borgoglio, tutti coperti da resistenti terrapieni. Gli edifici furono realizzati con volte a prova di bomba e murature in mattoni pieni, e completati da coperture a padiglione con coppi in laterizio italico: il Palazzo del Governatore, varie caserme, rimesse, polveriere, magazzini, un ospedale con infermeria, cappella, laboratori, un padiglione degli ufficiali.
La Cittadella si annovera come roccaforte nei piani di difesa del territorio della Restaurazione e come nodo strategico lungo la linea orientale dello Stato, confermando così fino al Risorgimento la sua importanza non solo difensiva, ma anche politica quale luogo protagonista dei Moti di Indipendenza del 1821.
Perché è stato scudato
Nel secolo scorso, con l’attenta opera di conservazione da parte delle gerarchie militari, la Cittadella è divenuta un esempio di fortificazione tra i più rari e ben conservati nella cultura e nell’architettura europea.
La straordinaria Cittadella di Alessandria, la cui storia è connessa alla tradizione militare e civile del Paese, potrà svolgere un ruolo promotore e di sviluppo di una maggiore e rinnovata coscienza, soprattutto da parte delle generazioni presenti e future, nel riconoscere nei beni culturali un patrimonio comune dell’umanità.