Aver cura dei beni culturali quali “custodi” della memoria di una collettività, dell’identità di una comunità, dello sviluppo di un territorio: questo il fil rouge della giornata che si è tenuta al Parco Archeologico del Santuario di Minerva di Breno, domenica 5 novembre 2023, con una cerimonia in cui la protezione di un bene culturale nella sua accezione più ampia ha trovato concreta attuazione.
L’occasione è data dall’apposizione dello Scudo Blu, simbolo internazionale della protezione dei beni culturali dai rischi dei conflitti armati, al Santuario di Minerva in località Spinera di Breno.
Il sito archeologico si trova in un’area di grande fascino e pregio paesaggistico, lungo il fiume Oglio, in un verde pianoro ai piedi di una rupe rocciosa percorsa da cunicoli e grotte, tra Cividate Camuno, antica Civitas Camunnorum, Malegno e Breno.
Il luogo sin dall’antichità ha ricoperto un ruolo fortemente significativo per la comunità locale. Frequentato fin dal X secolo a.C., dal VI secolo a.C. fu sede di un grande santuario all’aperto, collegato all’acqua, con altari e recinti su cui si accendevano grandi roghi votivi. In età romana, con la romanizzazione del territorio e la fondazione di una città a Cividate Camuno, venne realizzato un edificio monumentale dedicato a Minerva. Per 100 anni il culto indigeno sopravvisse accanto a quello romano, in uno straordinario esempio di pacifico contatto tra religioni nell’antichità.
Il Parco archeologico oggi rappresenta non solo una fonte preziosa per l’archeologia e per lo studio della storia e dell’arte a livello internazionale, ma anche un posto identificativo per la comunità, che in esso riconosce non solo un testimone del proprio passato, ma anche un motore per lo sviluppo del territorio e per la riflessione sul pacifico contatto culturale fra popoli.
“Per questo – spiega Carolina David, presidente Croce Rossa Italiana Comitato di Brescia – abbiamo valutato positivamente la proposta della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia di indicare il bene come destinatario di Scudo Blu all’interno del progetto “Uno Scudo per la Cultura”, che stiamo portando avanti in occasione di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura”.
“Visitare questo luogo permette di rivivere, a duemila anni di distanza, la bellezza e la sacralità di uno spazio unico nel suo genere, racchiuso in una cornice di stampo romano. L’apposizione dello Scudo Blu – aggiunge Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana – è simbolo del rinnovato impegno a tutela di un popolo e della sua storia, non solo durante i conflitti ma anche in tempo di pace. Questo ci permette di gettare delle basi importanti per ricordare alle future generazioni l’importanza di proteggere i beni che sono alla base della nostra cultura, del nostro essere comunità”.
Un atto di protezione che, nel caso del Santuario, ha trovato compimento anche nella cura del bene attraverso la copertura invernale dell’altare protostorico riportato alla luce nel 2021 nell’ambito del progetto “Intorno a Minerva. Il contatto culturale fra mondo antico e contemporaneità”, promosso dalla Soprintendenza insieme alla Cooperativa Sociale K-Pax di Breno con il sostegno dei Comuni di Breno, Cividate Camuno e Malegno e della Comunità Montana. Come spiegano gli ideatori del progetto Serena Solano funzionario archeologo della Soprintendenza ABAP di Bergamo e Brescia e direttore del Parco Archeologico e Carlo Cominelli, presidente della Coop. Soc. K-Pax di Breno: “L’altare protostorico, rimasto in uso per 100 anni accanto a quello romano simboleggia un esempio tangibile di una convivenza possibile fra popoli e religioni. Rimesso in luce nel 2021 da archeologi e rifugiati politici della Coop. K-Pax è motore di pensiero e riflessione sul pacifico contatto culturale. Viene protetto per l’inverno in una sorta di cerimonia che lo copre e protegge, proprio mentre si svela lo Scudo a protezione del sito e dei suoi valori”.
Sono stati i volontari di Croce Rossa Italiana – Comitato di Brescia e Comitato di Palazzolo sull’Oglio a coprire l’altare, in un gesto di cura di un bene culturale che è la dimostrazione concreta dell’impegno di Croce Rossa Italiana nella protezione del patrimonio.
“Lo svelamento dello Scudo Blu oltre al richiamo sull’importanza della salvaguardia di luoghi straordinari – sottolinea Alessandro Panteghini, sindaco di Breno, comporta una necessaria riflessione sul più ampio significato di tutela che si esprime nel riconoscere, proteggere e migliorare anche la coscienza umana e la presenza della Croce Rossa ne è emblematica testimonianza anche grazie allo slogan realizzato a riguardo: il futuro ha una lunga storia, proteggiamola e magari ricordiamocelo per non cadere nei continui e drammatici errori ed orrori che anche in questi giorni dimostriamo di non essere in grado di correggere”.
“Lo svelamento dello Scudo Blu sta diventando sempre più anche occasione per far conoscere alcuni luoghi straordinari, poco noti al di fuori del territorio di riferimento – conclude David -.Crediamo che anche questo sia una forma di protezione, perché la conoscenza di un bene è il primo argine rispetto a situazioni di rischio”.