Cenni storici
Progettata da Alessandro Manetti e Carlo Reishammer tra il 1836 e il 1838, la chiesa presenta un impianto neoclassico a croce latina ed è arricchita da numerosi elementi in ghisa — il pronao, il rosone della facciata, l’abside, diversi arredi interni e il coronamento del campanile — realizzati nel reparto di fonderia artistica attivo dal 1835 nello stabilimento di Follonica. Il pronao, ispirato alla Cappella Pazzi di Firenze e al suo impianto brunelleschiano, fu concepito come manifesto delle potenzialità tecniche ed estetiche della fonderia granducale.Gli arredi interni provengono anch’essi dalle storiche fonderie follonichesi, arricchiti dalle decorazioni parietali di Giuseppe Castellucci (1928) e dal fonte battesimale realizzato da Lorenzo Nencini nel 1841.
Il 10 maggio 1838 si svolse la solenne consacrazione della Chiesa di San Leopoldo, alla presenza del Granduca Leopoldo II, della Granduchessa Maria Antonia, di Maria Luisa — sorella del Granduca — e delle figlie Maria Carolina e Augusta Ferdinanda, oltre alla corte e a numerose autorità religiose e civili. L’evento, che suscitò grande emozione nel Granduca e nella popolazione, è ricordato ogni anno con la rievocazione storica “Follos 1838”: una sfilata in costume che parte dal sagrato della chiesa, attraversa il centro cittadino e termina presso il Palazzo Granducale, già residenza estiva del Granduca, con danze e giochi d’epoca.
Perché è stato scudato
La chiesa di San Leopoldo a Follonica è uno dei primi esempi di “architettura del ferro” in Toscana e testimonia in modo concreto il fecondo dialogo tra tecnica, arte e industria che caratterizzò il Granducato di Toscana nella prima metà dell’Ottocento. Voluta da Leopoldo II e strettamente legata alla produzione industriale dell’epoca, fu costruita per offrire un luogo di culto agli operai delle fonderie.
Si tratta di un monumento unico, capace di coniugare architettura religiosa e materiali allora innovativi. Oggi la chiesa è uno dei simboli più rappresentativi dell’identità follonichese, poiché condivide origini, tecnologie e storia con il vicino complesso dell’ex Ilva. Lo Scudo Blu è stato apposto il 29 novembre 2025.

